QUANTO INQUINA UN AEREO? MENO EMISSIONI CON L’ENDOSCOPIA

L’evoluzione del trasporto aereo ha indubbiamente consentito di ridurre le distanze a livello globale. Basti pensare che fino all’inizio del secolo scorso erano necessarie settimane per attraversare via nave l’Oceano Atlantico, mentre oggi tutto questo è possibile in poche ore. Tuttavia, mentre la questione climatica è sempre più scottante, sorge spontaneo chiedersi: quanto inquina un aereo?

Purtroppo, la risposta non è così rassicurante. Infatti, gli irrinunciabili voli di linea rappresentano il mezzo di trasporto più inquinante. Nelle prossime righe ci addentreremo tra i dati relativi all’inquinamento aereo e soprattutto osserveremo le possibilità di riduzione dell’impatto ambientale grazie all’endoscopia industriale.

Quanto inquina un aereo?

Spulciamo i dati raccolti in questi ultimi anni per comprendere la portata dell’impatto ambientale dell’aviazione. Gli aerei sono responsabili di circa il 2% delle emissioni globali di CO2 derivanti dalle attività umane. A livello europeo la quota si alza si circa il 3%.

Se paragoniamo il traffico aereo a quello terrestre potremmo dichiarare che le emissioni prodotte dai velivoli sono pressoché irrisorie. Infatti, automobili, camion e treni producono il 72% delle emissioni del comparto trasporti. Ciò nonostante, si parla di inquinamento aereo soprattutto in correlazione al rapporto tra chilometro percorso e gas nocivi prodotti.

Secondo le statistiche volare genera circa 285 grammi di CO2 per chilometro per passeggero, a fronte dei 42 grammi per chilometro emessi da un’auto. Proprio per questo motivo l’aeroplano conquista il gradino più alto sul podio dei mezzi di trasporto più inquinanti. 

Quali gas nocivi emettono gli aerei?

Oltre alla nota CO2, gli aerei emettono ossidi di azoto (NOx), particolato e vapore acqueo, i quali sono tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale. A quote elevate, queste sostanze creano formazioni di scie di condensazione e cirri artificiali, che amplificano l’effetto serra. Gli impatti indiretti degli NOx e del particolato, in combinazione con il vapore acqueo, sono stimati avere un effetto serra doppio rispetto alla sola CO2.

L’inquinamento aereo si manifesta in particolar modo sulle tratte lunghe (oltre i 1.500 chilometri), dove si sprigionano circa l’80% delle emissioni di CO2 totali del comparto. I voli intercontinentali, per esempio, generano un’impronta ecologica particolarmente significativa a causa della quantità di carburante necessario per percorrere lunghe distanze e per mantenere in volo velivoli di grandi dimensioni.

Ad esempio, un singolo volo andata e ritorno da Londra a Città del Capo emette una quantità di CO2 per passeggero paragonabile a quella prodotta dal riscaldamento medio di una casa per un intero anno.

Il traffico aereo globale è in costante crescita e si stima che sia aumentato di quasi il 30% negli ultimi 5 anni. Nel 2019, solo in Europa, sono stati effettuati oltre un milione di voli capaci di generare l’impressionante quantità di circa 20,7 milioni di tonnellate di CO2.

Ridurre l’inquinamento aereo con l’endoscopia industriale

Abbiamo fin qui osservato attraverso i dati quanto inquina un aereo. Quali sono le azioni da compiere per ridurre l’impatto ambientale dei voli? Si può partire in prima battuta da una miglior manutenzione dei mezzi.

A tal fine risultano utilissimi gli endoscopi industriali, fondamentali per effettuare controlli non distruttivi sulla flotta. Consentono di individuare e risolvere problemi prima che diventino critici. Un motore aeronautico che funziona in modo inefficiente a causa di componenti danneggiati o usurati può consumare più carburante, con un conseguente aumento delle emissioni di gas serra. 

Nello specifico attraverso l’endoscopia industriale è possibile identificare depositi, corrosioni e altre problematiche in grado di compromettere l’efficienza dei motori. Ad esempio, le sonde sono essenziali nell’ispezione dei fori di raffreddamento delle pale delle turbine. Queste, se ostruite, determinano un incremento delle temperature operative, un maggior accumulo di residui nocivi ed infine una maggiore usura del motore.

Meno rifiuti da smaltire

Tradizionalmente, le operazioni di manutenzione richiedevano lo smontaggio completo di componenti del motore o di altre parti dell’aeromobile. Tale processo non solo comportava un alto consumo di risorse materiali ed energetiche, ma generava anche rifiuti significativi

L’endoscopia elimina la necessità di smontaggi invasivi grazie alla sua capacità di accedere direttamente alle aree critiche attraverso piccoli punti di accesso. Di conseguenza, meno componenti smontati significa meno parti potenzialmente danneggiate e scarti. 

Le parti ancora funzionanti non vengono scartate prematuramente: così facendo si diminuisce il volume di rifiuti generati. I componenti poi vengono monitorati in modo continuo e accurato, prolungandone la vita attraverso interventi mirati e tempestivi.

Ad esempio, il rilevamento di piccole crepe o micro-corrosioni nelle pale delle turbine offre l’opportunità intervenire con riparazioni specifiche, invece di sostituire interi set di componenti. Tramite questi accorgimenti si limita il consumo di nuove materie prime.

Nel settore aerospaziale gli endoscopi di ultima generazione, tra i vari optional, offrono la possibilità di sfruttare getti d’acqua integrati per effettuare operazioni di pulizia già durante le ispezioni. Attraverso questa evoluzione delle sonde è possibile rimuovere all’istante depositi di carbonio ed altre impurità evitando di smontare il motore e riducendo l’impatto ambientale.

Più efficienza e minor inquinamento aereo

L’endoscopia industriale contribuisce a migliorare l’efficienza operativa degli aeromobili, un fattore che risulta strettamente collegato alla sostenibilità. Il funzionamento di motori e componenti mantenuti in condizioni ottimali necessita meno energia per operare e allo stesso tempo producono meno emissioni nocive. 

Insomma, nel lungo termine, l’adozione diffusa dell’endoscopia industriale nel settore aerospaziale potrà concorrere a ridurre il contributo dell’aviazione al cambiamento climatico. 

nanti. Gli endoscopi permettono di monitorare in tempo reale la distribuzione delle fiamme e regolare al meglio i parametri operativi. Così facendo, si limita la formazione di sottoprodotti inquinanti.

Al tempo stesso, le sonde endoscopiche svolgono una funzione fondamentale nei sistemi di filtraggio delle centrali elettriche. Infatti, questi possono accumulare ceneri e residui che ostruiscono il passaggio dell’aria e favoriscono la concentrazione delle emissioni nocive nell’atmosfera.

L’endoscopia industriale consente l’ispezione di questi condotti senza smontarli. Una volta individuati eventuali deficit vengono programmate tempestivamente le operazioni di pulizia, in maniera tale da poter sfruttare il sistema di filtraggio sempre al massimo delle sue capacità.

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